PHANTASIA: immagine e immaginazione, ma anche rappresenta­zione. Il termine greco “phantasìa” deriva dal verbo “phaìno”: ve­nire alla luce, rivelare, rendere visibile, presentare cioè all’occhio e allo spirito quantod normalmente resta celato.


Il progetto “Del tuono, del lampo ed altre metamorfosi” si muove sotto il segno della rivelazione e dell’ibrido.
Il titolo si ispira alla figura di Osiride, divinità acefala. Osiride deca­pitato, creatore del mondo, dio senza testa, come ci dicono le mi­tologie è il signore del tuono e del lampo, la cui bocca che sputa fiamme si trova nei piedi.
Il suo ruolo era adorato non solo come custode dei “meccanismi” che regolano l’Universo, ma come entità in grado di governare re­lativamente il caos primigenio, da cui scaturisce la proliferazione di fenomeni di generazioni e di metamorfosi catturate nel corso del tempo da artisti e alchimisti.
Quando risalgono fino a noi le volte in cui si “mostrano” questi “fantasmi” - o “fenomeni” - dei o demoni insostenibili allo sguardo, si incarnano assumendo un aspetto insieme fantastico e raziona­le. Sono ibridi tra osservazione scientifica e fantasie formali, dove si mescolano gusto del prodigioso e rispetto di un’organizzazione vivente.
Le immagini proposte scaturiscono da un approccio dichiaratamen­te automatico, con suggestioni che attingono dall’”imagerie” zoo­morfica ed antropomorfica. Tali manifestazioni deformi spezzano la ripetizione delle morfologie regolari.
Visioni o demoni, venendo alla luce, dimostrano di non aver mai cessato di occupare il nostro immaginario.